Mondi Paralleli

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PUBBLICATA SU EBOOK DI DISABILI NEWS STORIE DI VITA

raccolta di racconti brevi vincitori del concorso letterario:

"UN PREMIO ALLA TUA STORIA"

IO VOGLIO VINCERE!!

di Marisa Melis

TITOLO: “IO VOGLIO VINCERE!!!”

Maggio 2009

Non riuscivo quasi a respirare per la forte emozione.

Si stavano svolgendo i campionati regionali sardi di karate.

I responsabili della competizione chiamavano al microfono gli atleti per lo svolgimento del kumite (combattimenti) per la classificazione del terzo e quarto posto.

Ecco che chiamano mia figlia e un atleta maschio per il combattimento.

Al di sotto dei 18 anni gli atleti dei due sessi si affrontano ad armi pari nel karate.

Quanti flash attraversano la mia mente in quei momenti.

“Accidenti….ma perché l’abbiamo fatta partecipare?” Non finivo mai di rimproverarmi!

“Ora deve combattere con un ragazzo….questo l’elimina subito!”

Martina ci teneva molto a partecipare. Partecipare per vincere!

“Mamma, voglio vincere la coppa. Io devo vincere come Barbara (la sorella)!” mi ripeteva continuamente i giorni prima dello svolgimento della gara.

Pensavo tra me e me: “certo che se perde per lei è una brutta batosta….Non posso perdonarmelo”.

Martina è l’unica ragazza disabile che frequenta la palestra. Ha una malformazione cerebrale, una ipo-agenesia del corpo calloso. Malformazione rara che non le ha causato dei dimorfismi. Non è visibile la sua disabilità, ma è anche epilettica farmaco-resistente con crisi giornaliere.

Dall’età di sette anni frequenta la palestra di karate.

Noi genitori abbiamo investito tantissimo sullo sport. Abbiamo cercato nel divertimento della ragazza un mezzo perché il suo cervello, trovi le strade per portarla a raggiungere la giusta concentrazione, perché i suoi tempi di attenzione si allunghino gradatamente nel tempo.

Raggiungere un giusto coordinamento cervello – braccia e gambe, è molto positivo per la sua patologia.

Questa gara è una vero banco di prova per lei. Combatte con ragazzi “normo”. La loro scaltrezza possono metterla in difficoltà, in un decimo di secondo.

Martina ha voluta con tutte le forze la sua partecipazione. Ormai è cresciuta, anni prima, decidevo io la non iscrizione alle gare, per una sorta di protezione nei suoi confronti. Ora è lei che con disinvoltura chiede la sua iscrizione ed il pagamento per l’accesso alle gare.

Gli spalti del palazzetto sono gremiti dagli spettatori venuti a fare il tifo per i loro amici-parenti.

Mia figlia grande, anche lei atleta di karate, non fa altro che dare avvertenze alla sorella, per non farsi sopraffare dall’avversario.

“Mamma, Martina è un’ariete, ma nella foga della gara potrebbe sbagliare, uscendo dal quadrato del combattimento”.

Barbara decide d’andare via, dice di non sopportare che la sorella perda.

Sudo copiosamente e, mi concentro nel guardare la mia cucciola che serissima fa il combattimento.

Al mio fianco il papà immortala le varie fasi del combattimento di nostra figlia.

“Ma doveva combattere con un ragazzo di 17 anni contro i suoi 14 e per giunta almeno 30 cm. più alto? Queste regole sono molto squilibrate”. Penso a voce alta, rendendo partecipe mio marito, che annuisce, già rassegnato al fatto che la nostra ragazza soccomberà in questa prova.

Martina ce la mette tutta, bravissima.

Varie fasi sono a suo favore.

Una volta i giudici di gara, nel dubbio si consultano dando la parità ai ragazzi, in quel caso particolare.

Ma quanto dura?

Ecco che il giudice solleva il braccio in direzione di Martina, decretandone la vittoria.

“Cèèèèè!!! Non è possibile! Terza classificata! Bronzo!!”

Grido, rivolta a mio marito.

Ma dov’è Chicco?

Ah ah ah!! Dalla gioia, mio marito ha quasi sfondato il tetto del palazzetto, la macchina fotografica è praticamente volata in aria, tanto era la gioia per l’avvenimento.

Mia figlia, fa il saluto di rito ed esce dal riquadro del combattimento applaudita da tutti gli atleti della nostra palestra.

Terza classificata della sua categoria, incredibile.

La premiazione, con un medaglione pesantissimo.

Mi commuovo, e dai …ci stava!

Proprio quell’anno hanno sostituito le coppe con le medaglie.

Martina sognava la coppa, quella coppa che tante volte la sorella le faceva tenere fra le mani (solo sino ad arrivare a casa dopo le gare….tanto per chiarire!!)

Va benissimo anche il medaglione…..Ma quanto è bello!! Luccicava sul petto di Martina. Lo vedevo più grande degli altri medaglioni.

Lo dico a mio marito che, ironicamente mi fa rimettere i piedi nel suolo terrestre e, mi invita ad avere un contegno da “madre di vincitrice” cioè gioiosa ma misurata negli atteggiamenti.

Chiamiamo Barbara al cellulare:”Ti sei persa la bellissima vittoria di tua sorella!”

La nostra famiglia è tre metri sopra il cielo.

Per noi e lei è il coronamento di tanto lavoro, lo sprono per continuare su questa strada.

Non abbiamo avuto delle guide per come comportarci in questo caso specifico ma, abbiamo notato che Martina si impegna parecchio nello sport, perciò corsi di tennis, di nuoto, ogni estate si fanno i corsi di barca a vela, il Karate sino a luglio, l’equitazione tutto l’anno con la sua cavalla Gioghitta.

Dormire con la medaglia al collo la notte è stata la sua grande felicità.

“Mamma l’anno prossimo voglio classificarmi meglio”.

Nel 2010, grandi allenamenti per Martina, faceva persino due lezioni di seguito di karate. Nessuno la forzava, era una sua scelta.

Con la scuola partono per Barcellona e dovevano rientrare il giorno prima delle gare regionali.

A causa della nube del vulcano in eruzione il volo da Barcellona a Cagliari viene annullato. Il gruppo rientra avventurosamente in Sardegna con un pullman sardo affittato a Barcellona. Saranno a casa il martedì successivo, quando i campionati sono terminati.

“Che peccato!”, ripeteva sovente…Potevo vincere!

Maggio 2011. I campionati regionali si svolgono a Tortolì.

Tutta la palestra parte in carovana la mattina presto. Dobbiamo cominciare alle ore 9.00.

Caspita, quanto corrono!! Non mi piace proprio l’andatura delle vetture.

Avevo organizzato tutto per benino. L’attrezzatura nel borsone: guantoni, bustino protettivo per il petto e persino la divisa di scorta…..non si sa mai.

Negli spogliatoi, durante la vestizione prima di entrare in pedana, ci rendiamo conto d’aver dimenticato la cintura marron a casa.

Penso:” brutto presagio”, ma andiamo avanti. Una cintura gli verrà prestata da chi esce prima di lei dalla pedana.

Il padre fa centinaia di foto, si è portato dietro tre macchine fotografiche e la telecamera.

Nel kata anche questa volta viene eliminata.

Nel kumite? Terza anche questa volta, nuovamente medaglia di bronzo.

Che bello assaporare un’altra volta la vittoria della cucciola.

Si gira verso gli spalti nella nostra direzione a condividere l’immensa soddisfazione.

L’Ok a conferma della nostra gioia la fa sciogliere in un enorme sorriso.

Il suo papà ha esaurito tutte le batterie e persino le scorte delle macchine fotografiche.

E’ destino che succeda sempre così!

Ogni volta che raggiunge certi traguardi….siamo a secco di foto.

Al CONI anni prima era arrivata seconda classificata durante una corsa, l’aveva premiata il Sindaco di Cagliari e non abbiamo neppure un foto ricordo…..abbiamo solo un grosso medaglione.

Le batterie si sono esaurite proprio prima della premiazione.

Comincio a pensare che gli intoppi …durante queste manifestazioni……finiscano con la premiazione della NON fotografata al momento giusto.

Quest’anno, siamo nel 2012, in palestra hanno deciso di fare i campionati regionali in autunno….dunque i giochi sono tutti aperti.

Lo sport è una grandissima valvola di sfogo per mia figlia. Se la giornata avesse più ore, lei volentieri le dedicherebbe allo sport.

Nel nostro caso lo sport lo abbiamo usato come mezzo per cercare di sovrastare un’importante malattia.

Martina ama tantissimo il mare e la natura, mi sono informata per farle frequentare un corso di Diving. Niente da fare, essendo epilettica non gli viene rilasciato il certificato medico.

Troppo a rischio….meno male che ogni tanto qualcuno mi tira il freno a mano.

Quando era negli scout (ha fatto 4 anni), si è cimentata persino in una scalata con il coordinamento del CAI (Centro Alpini Italia) ed era entusiasta di quell’unica esperienza su una roccia legata alla corda.

A volte la nostra ragazza non avverte i pericoli………Il fatto di aver acquisito tanta esperienza in varie discipline la porta a non capire che certi limiti non possono essere oltrepassati.

E’ discretamente brava nel nuoto…….ma da parecchi anni le abbiamo sequestrato le pinne.

Seguire i branchi di pesciolini l’appassiona e, si allontana non accorgendosi di andare TROPPO lontano, le pinne la fanno saettare nell’acqua.

Motivo del sequestro delle pinne? Anni fa a Porto Corallo incurante delle nostre esortazioni a non allontanarsi, si è avventurata lontano. Il padre diabetico, spaventato si è fatto venire un’ipoglicemia pazzesca, tanto da dover essere soccorso. Due nuotatori l’hanno raggiunta e affiancata durante la sua perfomance ed esortata a fare una gare con loro, verso la riva. Me l’hanno riportata sana e salva……

Penso a quando aveva cominciato ad andare in palestra e, qualcuno mi aveva chiesto se la bambina era autistica. Non parlava e non comunicava con nessuno, ora devo entrare negli spogliatoi a fine allenamento per portarla via. Sta sempre ridendo e chiacchierando con le altre ragazze. Scherzosamente la rimprovero perché è tardi ma, sono felice dei risultati raggiunti. Un cammino molto lungo ma con dei risultati eccellenti.

Pratica anche equitazione sempre da quando aveva sette anni.

Gli animali vanno in sintonia con i ragazzi disabili in modo straordinario.

Rubyns il pony per lei doveva sembrare un pupazzo.

Ore ed ore a giocare, ma era un gioco finalizzato all’equilibrio e al rispetto dell’animale, curandolo, spazzolandolo e lavandolo d’estate. Bagni con la pompa che finivano per essere bagni collettivi.

E’ cresciuta con Rubyns, sino a quando le abbiamo regalato Poison Dance.

Tutto suo e non del maneggio.

E’ cresciuta ed ora ha la sua cavalla Gioghitta, che problema però….e Poison Dance?

Niente paura…l’abbiamo regalata ad una comunità di recupero tossicodipendenti, alcolisti e giocatori d’azzardo. Abbiamo dato l’opportunità ad altre persone svantaggiate di poter avere una chance per il loro inserimento nella società.

Così come lottiamo per l’inserimento nella società della nostra cucciola ed in questo lo sport ha un ruolo di primo piano.

Abbiamo coltivato insieme a lei questa passione per tutto ciò che è sport, sappiamo che a lei fa bene….continuiamo così….sperando per il futuro in nuove cure scientifiche valide.

Comunque…la validità dello sport….è una cura eccellente!

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A che punto ci siamo fermati con il Karate?

Nel 2012 per problemi della Federazione non si svolgono i campionati regionali nel nostro territorio.

Nel 2013 il 7 aprile la nostra palestra partecipa al Trofeo Regionale a Quartucciu e Martina si classifica 3^ nel Kata e 2^ nel Kumite per la sua categoria sopra i 18 anni –cintura marron 1° kiu. Finiscono quasi alle 16.00 ma lei è pimpante come non mai!

Grande soddisfazione perché guadagna due medaglioni….vinti con grande soddisfazione perché ripeto lei combatte con persone “normo” ed i giudici sono all’oscuro di tutto.

IL 21 aprile finalmente si svolgono i campionati regionali della nostra Federazione SKI-I.

Partiamo alle 7 del mattino perché dobbiamo percorrere 117 km per andare a Tortolì.

In un’ora e mezzo arriviamo e lei ha solo il tempo di indossare il karategi, subito cominciano le gare.

Nel Kata si classifica quarta, ma davanti a lei ci sono tre maschi…

Sono le 13.00 quasi e ci sono le gare di Kumite, in tutta la mattina Martina non mangia e non beve (è sempre in tensione e non vuole niente).

Ogni tanto si gira verso le gradinate e noi con gesti le diciamo che è tutto ok per incoraggiarla.

Quasi mi scoppia il cuore………perché Martina si classifica prima e vince la medaglia d’oro.

Non è una favola, è la realizzazione di un sogno, ma dietro questo sogno ci sono più di undici anni di allenamenti in palestra.

Ha superato tutte…..

“Te l’avevo detto mamma che volevo vincere e, ci sono riuscita”. Mi diceva ed io piangendo abbracciavo questo scricciolo.

Piccola ma determinata….il ritratto della sua mamma!

Comunque…queste vittorie valgono DOPPIO!!!

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